Pagine

venerdì 13 marzo 2009

DEMOCRAZIA ??? (cap.III) Epilogo


Stasera sono in vena di Van de Sfroos, mi sento piuttosto contrabbandiere e un buon Jameson mi mette di buon umore sempre...

Per riprendere e finire il discorso sulla democrazia, perchè vi sia chiaro quello che è il mio pensiero, riassumiamo tutto il discorso fatto fin qui:

Penso che, in definitiva, democrazia è sinonimo di una quieta perdita del libero arbitrio (legge universale e fondamentale), della perdita del diritto di avere opinioni proprie e propri valori morali diversi da quelli della maggioranza.
E' quindi evidente e inoppugnabile che la democrazia è la dittatura della maggioranza tanto per ricordare Charles A. de Toqueville.

Ho imparato che essere democratico significa essere schiavo di un sistema fragile che si autoproclama, si autocelebra e si autodistrugge.
Significa essere ingabbiato in un sistema globalizzato e globalizzante che ti isola come un appestato se ti permetti di pensare autonomamente.
Significa essere schiavo di poteri forti che contano sulla beata ottusità del democratico.
Poteri che usano la TV per controllare il volere delle masse:
"Vivete tranquilli, non faticate a pensare, noi vi diamo i talk show a indirzzo unico, i reality cerebroannichilenti, le lotterie con vincitori noti (a parte i 98 miliardi che ci devono i monopolii), i sogni di plastica e lustrini, l'informazione "filtrata" dai direttori di media ottusi per interesse e collusi coi palazzi...
...non vi serve pensare, non ne avete bisogno; non vi serve alzare la voce (tanto vi abbiamo imbavagliati bene), ne vi serve andare contro il sistema (siete ben immobilizzati). Se lo farete ugualmente siete mostri sociali, e come tali sarete trattati".

Perdonate l'ardire ma non autorizzerò mai qualcuno a pensare al mio posto, sarò un mostro sociale , ma sono contento di esserlo.

3 commenti:

  1. infatti brennox credo che sia unica via, pensare con la propria testa...

    RispondiElimina
  2. Per compensare la dittatura della maggioranza è sufficiente un solo principio, quello in base al quale si pone un limite ben definito e invalicabile nella sfera privata ... ma dal momento in cui il semplice lavoro cessa di essere una "scelta economica" ed ciò che faccio della mia vita diviene interesse della comunità (questo è stato detto ieri da un rappresentante del PD!!!) la democrazia divenendo dittatura della maggioranza, assume anche un prezzo, ed è acquistabile da chiunque, e le sue assemblee non differiscono dalle riunioni condominiali.
    Questo perchè succede? perchè si dimentica che la democrazia dovrebbe esistere proprio per garantire la barriera che impedisce alla politica di fare del lavoro una palla alla caviglia, e della sfera privata un interesse sociale.

    RispondiElimina
  3. Assolutamente d'accordo con te, sul Jameson e le conclusioni che trai.
    sarà che sono cresciuto con gli Who, ma penso anch'io che, spesso, la democrazia mascheri una "libertà dalla scelta", piuttosto che quella "di scelta".
    Che si può comprare, come dice Giò, appunto.

    Cheers, Bren, il prossimo giro lo offro io.
    Robi

    RispondiElimina